Presentato il Budget 2010

Il Primo Ministro Najib ha presentato nei giorni scorsi il bilancio di previsione Governativo per il prossimo anno, che verrà presentato nei prossimi giorni al parlamento, per la formale approvazione. Nella stesura del bilancio Najib ha mantenuto come linea guida il suo obiettivo di elevare la Malesia da paese in via di sviluppo a paese economicamente avanzato. Al tempo stesso ha tenuto in considerazione la crisi economica globale e le conseguenze della stessa che hanno colpito la Malesia. Sulla base di questi due elementi ha quindi adottato un’approccio che egli stesso ha definito “quel poco che c’è, c’è per tutti” che dovrebbe dare una spinta in direzione dell’incremento del reddito procapite per aumentare la domanda interna e contrastare l’abbassamento di quella proveniente dai mercati occidentali. Questo viene evidenziato particolarmente analizzando l’aspetto fiscale del piano che registra una diminuzione dell’aliquota di imposta ed un innalzamento del limite di reddito che determina l’esenzione dal versamento dei tributi, provvedimenti  principalemnte orientati a favore di contadini, pescatori piccoli imprenditori e pensionati.

Una ampia parte del budget sarà direzionata a finanziare opere pubbliche in diversi settori. Una parte sarà direzionata al settore costruzioni; una parte all’istruzione per una migliore specializzazione della forza lavoro; ai “corridoi speciali” di sviluppo ed una parte alle forze dell’ordine; Il settore trasporti riceverà un congruo finanziamento che dovrà essere indirizzato verso le infrastrutture legate all’afflusso dei turisti ed al trasporto pubblico; Il settore elettrico vedrà incentivati i miglioramenti nella trasmissione dell’energia; Il settore della finanza Islamica continuerà ad essere uno dei centri di attenzione dell’attività economica della Malesia e, pur non ricevendo finanziamenti diretti, vedrà prolungati tutti gli incentivi e quelle agevolazioni di cui il settore già beneficiava.

Il reperimento dei fondi per far fronte alle spese, sarà imperniato su una politica di privatizzazioni che mirerà alla riduzione delle attività economiche in cui è impegnato il governo, lasciando spazio alla concorrenza privata; al tempo stesso per quelle attività dove le società governative non hanno concorrenza, queste verranno privatizzate. Molto scalpore tra l’opinione pubblica ha creato l’introduzione della tassa (10€ circa) sulla carta di credito, decisa anche con l’intento di ridurre il numero delle carte possedute che, suddividendo il debito, non permettono una percezione reale dell’indebitamento del possessore che spesso raggiunge livelli preoccupanti.