La Malesia ed il Trans Pacific Partnership

Forse ad ottobre il Congresso americano potrebbe ratificare il più grande e importante trattato di libero scambio mai approvato, il cosiddetto «Trans-Pacific Partnership». Sotto la guida degli Stati Uniti verrebbero coinvolti 12 Paesi: il Giappone, la Corea del Sud, l’Australia, la Nuova Zelanda, la Malesia, il Vietnam ed il Brunei per la parte asiatica, il Cile, il Perù, il Messico e il Canada per il continente americano. Paesi che rappresentano il 40% del commercio mondiale. È un evidente mutamento geopolitico e strategico che di fatto può porre in seconda fila sia l’Europa che i Paesi del Brics. È un accordo che si pone in aperta alternativa rispetto al ruolo economico e politico della Cina. Per gli Stati Uniti, quindi, il ventunesimo secolo sarà imperniato più sul Pacifico che sull’Atlantico.

Purtroppo in Europa l’evento è di fatto sottaciuto, Tutt’al più se ne parla nei circoli di esperti. Ciò dimostra la debolezza politica dell’Unione europea e la mancanza di una autonoma visione strategica dello sviluppo globale. Nel campo economico e commerciale il nuovo processo provocherà sicuramente degli sconvolgimenti. Ciò potrebbe accadere anche per le questioni riguardanti gli aspetti geopolitici e militari, ma di ciò è opportuno parlarne in altra sede.

In passato, i trattati di libero scambio, come quello del Nafta per l’area del Nord America, sono stati presentati come accordi di liberalizzazione commerciale che avrebbero fatto aumentare il commercio a beneficio di tutti i partecipanti. La realtà purtroppo è stata ben diversa. … segue

fonte: Italia Oggi

La Malesia ed il Trans Pacific Partnershipultima modifica: 2013-06-11T12:29:00+02:00da fab_kl
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