Ponte di 50 KM sullo stretto di Malacca

Dopo che nei mesi scorsi la stampa ne aveva avanzato spesso l’ipotesi, un recente annuncio da parte di un gruppo di societa’ denominato “Stretto di Malacca Partners Sdn Bhd” ha riportato alla ribalta il colossale progetto per la costruzione di un mega-ponte che dovrebbe collegare la Malesia e Sumatra (Indonesia) ad costo prospettato di 44 miliardi di ringgit (circa 9 miliardi di Euro).

Presentato per essere il più grande progetto infrastrutturale in Malesia, il ponte della lunghezza di 50 Kilometri collegherà Melaka con Dumai. La sua realizzazione rafforzerebbe indubbiamente i legami socio-economici tra le due nazioni prospicenti ed al tempo stesso, diminuirebbe l’intenso traffico nello stretto che rappresenta una delle vie d’acqua più trafficate al mondo in quanto, oltre ad essere la via di collegamento tra Malesia ed Indonesia, è l’unica via percorribile dalle superpetroliere (e non solo) che provengono dai paesi arabi e si dirigono verso Cina, Giappone, Filippine e Corea. L’eliminazione dei “densi” collegamenti marittimi tra Malesia e Indonesia comporterebbe una sensibile diminuzione del traffico, generando un positivo impatto ambientale sopratutto per le inquinate acque dello stretto della Malacca.

Il Maritime Institute of Malaysia (MIMA) riguardo il progetto ha dichiarato che sarà effettuato uno studio approfondito ed esauriente dei potenziali costi-benefici, legali, ambientali, strategici e di impatto socio-economico del progetto per poter valutare in ogni dettaglio il progetto stesso prima che venga presa qualsiasi decisione.

Conferenza internazionale sulla pirateria marittima

Si è tenuta a Kuala Lumpur nei giorni 18 e 19 maggio una conferenza internazionale sui crimini e la pirateria marittima. Alla due giorni, hanno partecipato esperti ed ufficiali provenienti da oltre 40 paesi, tra cui la Somalia, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, Singapore, l’Indonesia, la Danimarca e la Svezia, oltre a rappresentanti dell’Organizzazione marittima internazionale (IMO), dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite. La conferenza è imperniata riguardo temi come la visione globale della situazione della pirateria, il quadro giuridico e giudiziario, e gli studi comparativi delle migliori pratiche regionali nella lotta contro la pirateria.

Secondo un rapporto dell’International Maritime Bureau (IMB), che si occupa della pirateria marittima internazionale, la cui base operativa ha sede a Kuala Lumpur (Malesia), nel primo trimestre di quest’anno gli attacchi dei pirati, complessivamente nel mondo, sono stati segnalati 102 episodi contro i 53 dello stesso periodo 2008. Il forte aumento è dovuto per gran parte al maggior numero di attacchi che si sono verificati nelle acque del corno d’Africa da parte di pirati presumibilmente somali.
Allo stesso modo sono in aumento gli ostaggi di tali atti di pirateria (178 dei quali 2 uccisi). In crescita anche gli attacchi nelle vicinanze della Nigeria e del Perù. Per quello che riguarda lo stretto della Malacca, che rappresenta un importantissimo punto di transito sulle rotte che uniscono paesi arabi con Cina, Corea e  Giappone, è stato registrato un solo attacco.